Autore :
SIO

Interventi comportamentali per la riduzione ponderale finalizzata alla prevenzione della morbilità e della mortalità obesità correlate negli individui adulti

Contributo di BUSCEMI

Interventi comportamentali per la riduzione ponderale finalizzata alla prevenzione della morbilità e della mortalità obesità-correlate negli individui adulti

Task Force US dei servizi di prevenzione – Dichiarazione di raccomandazioni

US Preventive Services Task Force. Behavioral Weight Loss Interventions to Prevent Obesity-Related Morbidity and Mortality in Adults. Recommendation Statement.
JAMA 2018; 320:1163-1171. doi:10.1001/jama.2018.13022

IMPORTANZA

Più del 35% degli uomini e del 40% delle donne negli Stati Uniti sono obesi. L’obesità è associata a problemi di salute quali aumentato rischio per malattia coronarica, diabete di tipo 2, vari tipi di cancro, calcolosi della colecisti e disabilità. L’obesità è anche associata ad aumentato rischio di morte, in particolare tra gli adulti di età inferiore ai 65 anni.

OBIETTIVO

Aggiornamento delle raccomandazioni 2012 della US Preventive Services Task Force (USPSTF) sullo screening per l’obesità negli adulti.

REVISIONE DELLE EVIDENZE

L’USPST ha preso in esame le evidenze circa gli interventi (comportamentale e farmacologico) per ottenere la riduzione ponderale o il mantenimento della perdita di peso che, in un setting di assistenza primaria, possono essere erogati o suggeriti e demandati ad altri centri. Gli interventi chirurgici per la riduzione del peso e non chirurgici che utilizzano dispositivi per la perdita di peso (ad es. palloncini gastrici) sono considerati non pertinenti l’ambito dell’assistenza primaria.

RISULTATI

Lo USPSTF ha rilevato sufficienti prove che gli interventi intensivi, multidisciplinari, negli adulti con obesità possono condurre a miglioramenti clinicamente significativi del peso corporeo e ridurre l’incidenza del diabete di tipo 2 tra gli adulti con obesità e glicemia elevata; questi interventi sono di moderato beneficio. La USPSTF ha rilevato adeguate evidenze che gli interventi basati sulla terapia comportamentale per la riduzione del peso corporeo sono di moderato beneficio. La USPSTF ha rilevato sufficienti evidenze del fatto che i rischi connessi ad interventi intensivi comportamentali, multidisciplinari danni dell’intensità (inclusi gli interventi di mantenimento della perdita di peso) negli adulti con obesità sono trascurabili o del tutto assenti. Pertanto, la USPSTF conclude con moderata certezza che offrire o indirizzare adulti con obesità verso interventi comportamentali intensivi o verso interventi comportamentali per il mantenimento della perdita di peso hanno un moderato beneficio netto.

CONCLUSIONI E RACCOMANDAZIONI

La USPSTF raccomanda ai clinici di offrire la possibilità, anche riferendoli ad altri, a tutti gli adulti con indice di massa corporea pari o superiore a 30 di sottoporsi ad un trattamento intensivo comportamentale multidisciplinare. (Raccomandazione B)


COMMENTO

Sul trattamento dell’Obesità e sulla prevenzione della morbilità e della mortalità obesità-correlate ci giungono raccomandazioni statunitensi da parte della Task Force dei Servizi di Prevenzione (USPSTF). Dando uno sguardo a ciò che accade oltre oceano non sembrano tuttavia giungere novità particolarmente rilevanti. Probabilmente, l’esigenza principale è stata quella di considerare una importante novità che riguarda l’introduzione di significativi trattamenti farmacologici per l’obesità (liraglutide soprattutto, ma anche l’associazione bupropione+naltrexone ed altri farmaci che si aggiungeranno presto) e che di fatto hanno aperto un mondo nuovo. Tuttavia gli estensori di questo “Recommendation Statement” affermano (non riportato nell’abstract) che non è possibile al momento esprimere alcuna raccomandazione poiché i trial clinici farmacologici, sebbene abbiano evidenziato alcuni risultati favorevoli sulle comorbidità e sulla qualità di vita, sono in numero eccessivamente esiguo ed eterogenei tra loro per consentire di formulare raccomandazioni. Prendendo in esame il trattamento medico nutrizionale, si raccomanda che sia intensivo e multidisciplinare, riconoscendo che questo non può spesso essere assicurato in un setting di assistenza primaria. Servono pertanto sempre più centri di riferimento capaci di assicurare un idoneo trattamento anti-obesità il cui beneficio è peraltro ritenuto moderato. Tuttavia, anche in questo caso, va lamentata una scarsa numerosità dei dati disponibili che non consente una adeguata analisi. Occorre ammettere che non disponiamo di dati adeguati di efficacia nel tempo per dare un giudizio; pochi si cimentano nel misurare l’efficacia di quanto propongono, specie in termini di terapia comportamentale. Maggiori sforzi devono essere compiuti in questa direzione.
L’unica conclusione è che vi è evidenza (RACCOMANDAZIONE B) che a tutti gli adulti con indice di massa corporea pari o superiore a 30 occorre debba essere offerta la possibilità di un trattamento intensivo comportamentale multidisciplinare. Sembra doversi concludere che si percepisce anche un’altra evidenza, quella secondo cui c’è ancora tanto da fare!

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